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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

martedì 18 febbraio 2014

agnizione

(del termine c'è una brillante definizione su unaparolaalgiorno)






che esco poco e parlo ancora meno si sa. eppure a volte capita.
ho voluto seguire un'intuizione e verificare se fosse vera o quanto meno statisticamente comprovabile e in effetti ho constatato che di persone dichiaratamente soddisfatte è addirittura difficile immaginare che ve ne siano.
sicuramente ci sono, ma forse preferiscono evitare di parlarne.
quello di cui invece parla volentieri la gente è notoriamente il tempo.
una volta si giudicava banale e formale parlarne, oggi meno.
comunque finché si resta su quell'argomento siamo tutti uguali.
ma facilmente dal tempo si passa alla politica.
e qui è il punto.
se anni e anni fa fin dall'abito si capiva la religione del monaco e successivamente, una volta omologato il look, bastavano poche frasi per bollare l'interlocutore come di destra o di sinistra, adesso provate a provarci...
prendete una persona di cui sapete con certezza da che parte sia schierata e parlate di governo.
a me è successo che i concetti corrispondevano in tutto e per tutto a quello che penso.
ora, o io ho cambiato sponda a mia insaputa, o la cosa è stupefacente.
ora provate a parlare con qualcuno di cui ignorate l'appartenenza politica e ditemi se riuscite a capire da che parte sta.
lo stesso nei talk_show, cercando di ignorare di riconoscere chi parla dal volto o dalla voce, finché si blatera di soluzioni generiche più o meno i concetti son gli stessi e il rimedio pure.
la rivelazione che scopre le carte, l'agnizione, arriva solo quando si toccano due argomenti: gli immigrati e l'omosessualità.
a quel punto se hai trovato chi ti corrisponde, perdi la voglia di parlare e rimani a guardare nel vuoto scuotendo la testa insieme a lui/lei.
se invece spara il contrario di quel pensi, ti resta solo il rammarico di aver condiviso il tuo tempo con un imbecille e il dubbio di stare per diventarlo per non essertene accorto/a.
Roberto Saviano oggi scrive a proposito di diritti e scelte etiche dicendo che, sui temi che possono creare conflitti, la politica (italiana) preferisce astenersi quasi fossero un tabù. 

mi ha rincuorato trovare un articolo così recente, dato che ieri si è parlato di un'intervista che lo scrittore ha rilasciato a un quotidiano spagnolo e di cui ha avuto eco solo la frase in cui accennava alla stanchezza personale di una esistenza particolare qual è la sua.
in effetti anche dalle foto appare provato, tuttavia il mio pensiero va a quelli che, a differenza di Saviano e per tutti gli altri innumerevoli motivi vivono una condizione anche peggiore.
mi rincuora che lui stesso abbia poi commentato con un tweet: "Il gossip conta più di arresti sequestri riciclaggio. Su El Pais parlavo soprattutto del mio lavoro e di ZeroZeroZero".
in ogni caso, forza Roberto.

PS. e mentre ha smesso di fare notizia l'arrivo di oltre nuovi mille profughi in pochi giorni, a proposito di mafia e cocaina un'eccellente inchiesta di Riccardo Iacona.

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