vero che l'alcool è caro, ma comunque a farsi gli sciroppi, le grappe, la birra, il vino, gli estratti in casa si risparmia.
il web è pieno di ricette, quindi tralascio, ricordo solo che il bosco d'estate offre un sacco di materia prima, quindi occhi aperti e fantasia a briglia sciolta.
detto questo, c'è un'altra cosa che si può fare o notare girellando "nella natura", funghi, castagne, certo; erbette selvatiche, ho già detto, marmellate, idem, ma non solo.
per apprezzare il post consiglio di spazzar via moralismi e ragionamenti ameni perchè torna in campo il discorso sull'istinto assassino, omicida o suicida poco importa.
la natura è capace di imbrogliare e gli abbagli sono facili, come diceva un esperto (che saluto perchè so che passa) "il rischio è quello di procurarsi solo un forte mal di pancia" magari scambiando o mescolando erbe letali con sosia innocui che annacquano la pozione.
il cumino dei prati e la cicuta sono pressochè identici salvo che nel fusto leggermente rossastro e più lungo di quello della pianta da cui si estrae il veleno.
in genere le bacche rosse sono tossiche e quelle mortali, anche in piccole quantità sono diverse (tranne il caso del tasso, che è mortale, fatta eccezione per le sue bacche, rosse, del tutto innocue).
sfortunatamente spesso ciò che è velenoso è anche pessimo al gusto, quindi va in qualche modo addolcito o si rischia di desistere o venire scoperti.
sanno tutti che le sostanze allucinogene come le altre droghe sono in buona parte derivate da piante e non necessariamente esotiche.
a parte le piantagioni di maria che però sono spesso identificate e quindi portano a sgradite conseguenze legali, l'ipomea, la datura stramonium (stramonio, ovvero erba del diavolo), la mandragora, il giusquiano, la belladonna, sono reperibili in natura o coltivabili senza destare sospetti.
in merito all'artemisia absinthium da cui si ricava l'assenzio non so che dire altro che, come le altre citate porta con sè leggende e tradizioni magiche che introducono a mondi oggi trascurati e che probabilmente meritano di essere approfonditi perchè i confini tra il salutare, il tossico, il letale o il curativo sono labili e dipendono in gran parte dalla conoscenza che se ne ha (oltre al dosaggio).
prontuario generale sulle piante tossiche CLICK
in francia si compera per poco l'alcol. in farmacia. almeno... fino a sei mesi fa si riusciva.
RispondiEliminalo stramonio non serve coltivalro. basta farsi una passeggiata lungofiume. ma sinceramente consiglio vivamente di starci attenti con le dosi, e soprattutto di fare l'esperienza solo assistiti da uno sobrio. e libero, per una dozzina di ore. (pero' vale la pena. una volta nella vita...)
eheheh, mi intendo poco di ste cose (per ora), ma bene saperle, a volte si pensa: "ma come faccio?" e magari ci si dimentica che volendo è piuttosto semplice:)
Eliminachissà che coi tempi che corrono ___ mah!
resta che "una volta" ci si arrangiava anche così.
prudenza, certo hai fatto bene a ricordarlo anche se dubito che il post riceva visite di sconosciuti sprovveduti:)
io finirei di sicuro per raccogliere qualcosa di tossico, visto che non ci capisco una cippa.
RispondiEliminaappunto, è questo che dico nel post, come riconoscere le piante letali!
EliminaLe mie esperienze di produzioni di liquori fatti in casa si limitano al limoncello e alla sua versione aranciosa detta arancello . Notavo però in rete una differenza di dosi notevolissime......
RispondiEliminastrano, pensavo facessi la cedrata:)
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