.
(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

venerdì 4 febbraio 2011

S I S I F O


Quello che avrei desiderato nell'invitare gli uomini a replicare ai post di Eco, Ipazia, Aracne, Saffo, Aspasia, Diotima (le ultime tra a proposito di erotismo) era un esempio, anzi più di uno delle leggende, dei miti, delle origini del pensiero al maschile.
Tutti e tutto ha taciuto.
Ci penso io. Altrettante storie leggendarie ed emblematiche sintetizzate con altrettanto distacco ed equidistanza, la prima: Sisifo che abbinerei a quella di Aracne (in futuro, nel raccontare storie di miti e leggende, mi premurerò di contrapporre al personaggio femminile uno maschile che sia per me, soggettivamente e quindi assolutamente arbitrariamente, connesso, derivato o affine).

S I S I F O

Le vicende principali di questo personaggio iniziano, quando Zeus rapì la ninfa Egina, la bellissima figlia del dio fluviale Asopo (e nipote, quindi, di Oceano e di Teti).


Figlio di Eolo e di Enarete, sposò la figlia di Atlante, Merope, dalla quale ebbe Glauco. Benché fosse imparentato con divinità molto importanti, non andò mai molto d'accordo con gli dei. Sisifo era il più scaltro tra i mortali ed è celebre proprio per la sua astuzia. Una delle leggende che narrano di questa caratteristica è quella in cui Sisifo ritrovò i buoi che gli erano stati rubati da Autolico (figlio di Ermes e nonno materno del ben più popolare Ulisse), a sua volta famoso per la destrezza nei furti e per gli inganni, infatti, dopo aver rubato i buoi a Sisifo, per renderli irriconoscibili, Autolico pensò di dipingerli con colori diversi.
Uno stratagemma inutile perché Sisifo si era premunito imprimendo il proprio marchio sotto gli zoccoli e quindi smascherò facilmente il ladro.

"E poi Sisifo vidi, che spasmi orrendi pativa che con entrambe le mani spingeva un immane macigno. Esso, facendo forza con ambe le mani ed i piedi su su fino alla vetta spingeva il macigno, ma quando già superava la cima, lo cacciava indietro una forza. Di nuovo al piano così rotolava l’orrendo macigno. Ed ei di nuovo in su lo spingeva e puntava; e il sudore scorrea pei membri e via gli balzava dal capo la polvere".
Omero, Odissea


Ma perchè tanto accanimento? L’ira degli dei sembra trovare giustificazione in tanto "umano osare", nell’essere stati ripetutamente messi in ridicolo da qualcuno che agiva, in fondo, per pura immediatezza. La leggenda di Sisifo comprende infatti numerosi episodi dei quali ognuno è la storia di un’astuzia.
E veniamo all’immagine finale di Sisifo col masso, inutilmente trascinato ogni volta fino in cima.
"Se questo mito è tragico - scrive Camus - è perchè il suo eroe è cosciente: in che consisterebbe infatti la pena se, ad ogni passo, fosse sostenuto dalla speranza di riuscire?" Questa immagine ci fa intuire la capacità, tutta umana, di "accettare l’inaccettabile", che, a seconda che sia vissuta nella consapevolezza o nella radicale proiezione, si trasforma in risorsa o condanna.
Tanto esasperata era (prima) l’inconsapevolezza, tanto è esasperato (poi) il peso, il dolore, la concretezza. Sisifo, nel suo eroico "osare", era rimasto in un rapporto di "competizione" con gli dei e non si accorgeva così proprio sfidandoli, di perpetuarne il potere.
Ricorda in ciò l’ibrida situazione dell’adolescente quando vede notevolmente ridotta la distanza tra sè e l’adulto e, attratto e spaventato insieme, lo "sfida" o gli si contrappone, riconfermandolo nel suo essere l’altro, il diverso, l’adulto appunto.
"Si è già capito che Sisifo è l’eroe assurdo, tanto per le sue passioni che per il suo tormento". Ora egli è costretto a conoscere la fatica: chi lo ha condotto fin lì è stata la sua passione per la vita, ed è la vita stessa che ora gli mostra l’altro suo lato, il macigno ciò che richiede di essere accolto in ciascuno di noi consapevolmente, che pretende di essere non solo vissuto, ma anche saputo, prima ancora che "capito".
Egli non agisce contro il potere costituito (il Padre, gli dei) inconsapevolmente, come accadde a Edipo, la cui tragedia erompe quando lui "sa", nè agisce contro gli dei per amore di una "giusta causa", quale era apparsa agli occhi di Prometeo la causa dell’umanità.
Niente di tutto questo: Sisifo agisce sì la coraggiosa sfida, ma lo fa in una sorta di "infanzia del pensiero", alla ricerca di una esistenza beata qui in terra, senza morte nè dolore, in una sorta di raggiunto Eden.
Camus "Il mito di Sisifo"

19 commenti:

  1. Credo che nella difesa dell'infanzia del pensiero ci sia una sorta di purezza...una sorta di difesa utopica di valori che dovrebbero essere i pilastri di una umanità senza dei...
    ( questo Teti è un mio pensiero da persona diciamo "ignorante" )...abbraccione:)

    RispondiElimina
  2. ...io ho trovato addolescenti ,che non si contappongono più ad un adulto,ma sono muri di gomma e le cose a loro dette rimbalzano.

    RispondiElimina
  3. PIEFFY
    mi piacciono le leggende perchè le trovo così distanti dal pensiero attuale e perchè mi fanno pensare e sognare mondi sconosciuti che non saprei dove altro trovare anche se vorrei vederli nelle persone.

    RispondiElimina
  4. GIOVANNI
    detestavo l'età dell'adolescenza quando ci ero dentro, l'ho odiata quando c'era dentro mio figlio e la considero la più brutta della vita.
    stai male come un cane quando ci passi e quando ci passa tuo figlio.
    se ci sei dentro detesti tutto e tutti compreso te stesso/a e sai che non puoi fare nulla perchè non ci sono gli strumenti altro che per subirla.
    se ci passa tuo figlio è lo stesso. perchè come ci ragioni con una belva che ti urla (anche senza parlare) insulti e disprezzo?
    ma com'è che siamo finiti a parlare di adolescenza?

    RispondiElimina
  5. Ma qua si parla d'infanzia non d'adolescenza..sono due periodi evolutivi diversi...certo che il primo quello dell'infanzia credo possa condizionare quello successivo.

    RispondiElimina
  6. A me piacciono perchè riescono a collegarmi a quel mondo infantile...

    RispondiElimina
  7. PIEFFY
    l'infanzia che dici tu io non l'ho conosciuta e anche tu per quello che ti conosco (poco) ci metti del tuo a renderla favolosa (nel senso di fiabesca) ___ :)) tu renderesti fiabesco anche l'orribile!!!
    i bambini sono anche spietati (lo so che mi dai ragione) ma ti invidio questa capacità di credere e pensare che sia ancora possibile mantenere il contatto con il piccolo mondo antico grazie ai bambini.
    del resto___ :))) sei una nonnina:))) sotto le spoglie di una cenerentola al ballo, ma pur sempre nonna!!

    RispondiElimina
  8. è vero la mia infanzia è stata molto infelice..però qualche momento bello lo ricordo..e allora credo sia diventato una specie d'ancora di salvataggio..quindi prende nella memoria proporzioni enormi...una specie di favola con contorni reali..ecco mi hai fatto riflettere. Forse vivo l'infanzia dei miei nipoti facendola un pochino mia..:))))
    sono diventata nonna a 39 anni e forse come sono stata una mamma bambina..sono stata una nonna bambina..orgogliosamente...nonna:)

    RispondiElimina
  9. PIEFFY
    mizziga!! la nonna più giovane della terra!!! di questo passo a 60 sei bisnonna! fai tempo a diventare tris nonna a 80!!! e ancora saresti comunque giovanile!!!
    ____ ho sempre più invidia per la tua capacità di astrazione dal contingente!!! come se tutti i guai della vita (che colpiscono un po' tutti) li vedessi con un filtro "buono"_____ essì, ti invidio proprio!

    RispondiElimina
  10. Teti spero non succeda...vorrei riposare!!!
    Io credo che se non filtri le cose buone ti rimane dentro rancore...e il rancore è come il calcare ottura tutti i pori...a volte non credere sono molto incazzosa con la vita..e con me stessa...poi cerco una dimensione dove poter continuare a filtrare il buono...:)

    RispondiElimina
  11. PIEFFY
    e allora ti auguro che questo weekend porti un filtro rosa sulla primavera che si affaccia:)
    due giorni per ricaricare di nuove immagini e buoni pensieri la vita:))
    intanto Sisifo va avanti e indietro___ poveretto!
    destino di chi inganna___ ma questa è un'altra storia___ certo che nella ricerca che sto conducendo__ non è che io stia trovando dei modelli maschili di riferimento così tanto positivi!

    RispondiElimina
  12. sisifo... quando parli di Edipo considera la hybris; la tragedia ha luogo non solo perchè Edipo "sa", ma perchè lui fin dalla nascita è stato maledetto, e la hybris si sarebbe attuata non appena avesse ucciso Laio. Proprio per questo i suoi figli moriranno, interessante è l'episodio di Antigone, vedi la giustizia umana quando va contro quella divina cosa succede. L'uomo sfida gli dei, ma in verità spesso sfida solo le regole morali (mi riferisco sempre all'Antigone ma cfr. "Promessi Sposi" di Manzoni e puoi benissimo renderti conto della giustizia anche lì come viene intesa in un'ottica che pare cristina ma che in verità non potrebbe essere più laica di quello che è). Per ciò che riguarda Sisifo, va contro gli dei, ma è una sfida contro se stesso, ed è una sfida determinata spesso dalla presunzione, esempio è il masso che dovrà sempre portare fino in cima; questo secondo me non vuol significare la determinazione impossibile dell'uomo, ma spesso la sua stoltezza, e la sua condanna, perchè Sisifo non è andato contro gli dei è andato contro le leggi degli uomini e della natura, cfr. quando mente tornando dagli inferi, questo va contro ogni legge del mondo. Per questo viene punito.

    ti auguro una serata piacevole

    RispondiElimina
  13. JIVRI'L
    buona sera, in effetti volevo appunto parlare sia di Edipo e sia di Prometeo tra gli altri___ infatti ho scelto di citarli a proposito di Sisifo.
    non so se le conclusioni che se ne potranno trarre coincideranno con il tuo pensiero perchè non lo conosco, ma direi che l'argomento rientra nei tuoi interessi e mi fa piacere se avremo modo di scambiarci pareri e opinioni su questo e altro.
    anche a te buona serata:)

    RispondiElimina
  14. Sisifo che spinge il masso!Torno di colpo agli anni del Liceo,che bello tornare,almeno nella fantasia,giovane e spensierato.
    Grazie Omero(quandoque bonus dormitat Homerus),e
    grazie a te per le dotte e brillanti citazioni.

    RispondiElimina
  15. Me la ricordo ancora la copertina di quel libro di Camus. In bianco e nero, un cerchio nero nel mezzo. Riandiamo a quasi 40 anni fà. La tenevo nella tasca di una giacca di velluto a coste marron. La tenevo per darmi delle arie da introverso e schivo intellettual-comunista. Non l'ho mai letto infine. Sarà perchè ho la febbre ma mi viene il mal di testa all'idea di riprenderlo. Con quello stratagemma, di essere uno schivo tenebroso, che in fondo mascherava solo una profonda timidezza, quel libro è un'emblema poichè poi, l'archetipo di ragazza con cui mi trovavo a che fare era la problematica, timida anch'essa, sovrastata di paure che prima di darla passava un anno e non c'era neanche gusto poi perche ti pareva di farlo con una santa e martire. Io non so adesso del tuo lagnarti perchè gli uominbi non vengano a dire la sua sulle donne, l'erotismo e quel che ci va dietro a miti e leggende. Della mitologia greca da sempre subisco il fascino e la mia galleria di archetipi proviene da la. Quello che penso è che non siano necessarie le dotte e brillanti citazioni da studio psicanalitico. In realtà poi le cose, son certo, procedono in modo piu semplice che uno mica sta la a tirar fuori il mito di sisifo e dire senti qua cosa dice. Le passa la voglia no? Io non so neanche se l'ho ben capito questo post. Ho la febbre, 38 e 4 alle quattro del mattino che son qua che ero stufo di stare a letto. L'idea che mi da è che si trombi poco e si sublimi tanto. Io che ho fatto il perito meccanico e non il liceo, sarà per quello mi dico, sarà per quello.Nella mia scuola c'erano quattro ragazze in tutto. Noi non so neanche quanti eravamo. Metti trecento. La piu bella citazione che ho di camus, almeno credo sia sua dice "Non permetterò a nessuno di dire che i vent'anni sono i migliori della vita"

    RispondiElimina
  16. quando infine ieri sera ho tentato di passare per lasciarti un commento, mi è partita la connessione e, vista l'ora, non sono più stata a riavviare la baracca e me ne sono andata a letto con le cuffie e alcune delle mie canzoni preferite. lo prendo come un segno del fatto che su Sisifo non devo dire nulla; ti lascio invece il mio buongiorno!

    RispondiElimina
  17. COSTANTINO
    ciao e grazie del passaggio e del commento, chissà come mi hai trovato?
    io invece ho fatto il liceo artistico, quindi la mia materia eletta dovrebbe essere la storia dell'arte il disegno, la pittura, il modellato.
    dovrebbe ma sono smemorata anche in quello :))
    carine le tele dell'artista che presenti, mi ricordano le pitture balinesi:))

    RispondiElimina
  18. SIMURGH
    e lo dici a me che c'è un modo migliore di passare tre giorni invece che con la febbre a fare dell'altro?
    ognuno fa le sue scelte, del resto non è tanto differente citare e inserire brani di testi di autori più attuali o di qualsiasi altro argomento si voglia:)
    e non so neanche se l'oggi derivi per tutti da quelle origini, veramente so poco o niente di qualsiasi cosa e nessuna certezza.
    ma i miti mi piacciono, l'ho scritto nei commenti. come mi piacciono infinite altre cose che a seconda del momento sento più o meno vicine.
    insomma, mi spiace se ti ha dato fastidio questo riferimento o se ti evoca qualcosa che ti annoia o ritieni inutile, ma direi che è più un problema tuo che mio:)

    RispondiElimina
  19. CAROLINA
    hai fatto benissimo:)
    buon giorno!

    RispondiElimina